Il potere decisionale degli astenuti e l'interesse dei partiti nei confronti del voto di massa.

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1953.
Il Comitato Civico nel 1953 promuove la lotta all'astensionismo con un manifesto che cita graficamente alcuni tra i più noti cartellonisti dell'epoca. Molti altri stampati di quegli anni contro l'astensionismo avranno una forte componente visiva.

Nei quindici anni successivi alla Costituente uno dei messaggi comuni dei partiti sia di centro che di sinistra è la lotta all’astensionismo in genere. Quell’astensionismo soprattutto legato però a un disinteresse politico e ad una sorta di pigrizia elettorale. È ampissima infatti la produzione di comunicazione a un elettorato che può fare la differenza alle elezioni, che mostra eventuali risultati negativi e dannosi per l’Italia, quasi distopici in un mondo in cui l’astensionismo è troppo elevato.
Il primo più importante e già citato manifesto fu senz’altro Essi non votano, perchè sono due conigli, firmato dai Comitati Civici. Fu però seguito da moltissimi altri, di produzione però soprattutto del centro.

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1 che vota PCI + 1 che non vota + 1 che disperde il voto = 3 voti al PCI, è una critica illustrata ai tre tipi di elettorato contro cui si deve difendere l’Italia. L’astenuto, viene rappresentato senza testa e con le mani dietro la schiena. Sullo stesso stile, ma con un tono più didattico è la coniugazione del verbo votare, sempre firmato Comitato Civico: Io Voto, Tu Voti, Egli Vota.

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1953.
La lotta all'astensionismo offre la possibilità ai partiti di creare manifesti dal contenuto piuttosto elevato. La coniugazione del verbo votare con il riferimento al soggetto generico nell'atto di votare e il bambino che obbliga il padre a votare sono gli esempi più importanti.

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Con qualunque mezzo vai a Votare, in cui tre uomini rispettivamente in bici, Vespa e auto indicano, con un progetto grafico che rimanda allo stile di Depero, la strada per andare a votare, e Devi andare a votare! Anche i bambini lo capiscono sono alcuni tra i poster meglio riusciti negli anni ‘50 nella lotta all’astensionismo.
In quest’ultimo in particolare un bimbo, quasi neonato, sculaccia il pigro padre in pantofole che legge il giornale.

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Il contributo della DC in questa lotta è rappresentato nella sua forma più esplicita e diretta dal palo per impiccagione in un cosmopolita Made in URSS, al cui cappio è appeso un elettore indeciso che sulla scia del m’ama non m’ama stava decidendo se votare.
La sinistra diffonde dalla sua parte una predica all’elettore che si astiene, che così facendo rinuncia alla lotta comunista contro il malgoverno di centro.

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1953.
Anche la Democrazia Cristiana partecipa in maniera attiva alla lotta con uno dei più diretti manifesti: un'altra volta voto, con un elettore indeciso che si ritrova impiccato ad un cappio made in URSS.