La coalizione di sinistra dei primi anni della Repubblica e i contrasti tra Socialismo e Comunismo.

In occasione delle elezioni politiche del 1948 il PCI e il PSI, creano una federazione politica di sinistra nel tentativo di superare la Democrazia Cristiana, forte dell’aiuto del Vaticano.
I leader Togliatti e Nenni, uniscono il valore che viene chiaramente influenzato da un comunismo moderato di stampo sovietico, la cui principale ideologia si basa sul lavoro e sul pacifismo, simboleggiati da un Garibaldi in bianco su stella verde e rossa, simbolo patriottico italiano.

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1948.
Manifesto elettorale del Fronte Democratico Popolare. La citazione americana per la chiamata al voto comunista visto come fosse un dovere è chiara ma unica nella comunicazione di sinistra dei primi anni.

L’unione tra i due partiti, a cui aderiscono anche formazioni minori, è finalizzata a sconfiggere quella che è considerata dal movimento di sinistra una casta finanziata dalla Chiesa. Veri e propri manifesti del FDP sono intenti a descrivere l’elettore tipo del centro cattolico, descrivendolo come miliardario o benestante, lontano dal mondo operaio.

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1948.
Programma di partito del FDP. La comunicazione nella sua prima fase è caratterizzata da testi esplicativi e delle pseudo infografiche che illustravano i vantaggi della sinistra.

La produzione, piuttosto esigua, è caratterizzata da una grande quantità di testo, e una presenza fotografica nei programmi di partito. La comunicazione del fronte in questi primi anni è influenzata però da uno stile decisamente tecnico, poco illustrato. I programmi di partito sembrano, più che manifesti, quotidiani di partito, facilmente confondibili con una copia de il Politecnico.
I manifesti del fronte popolare portano quasi esclusivamente il simbolo del partito, riprodotto in diverse varianti, senza proporre mai dei veri e propri slogan elettorali.

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1948.
Se voti per me, voti per te. Il contributo comunista al Fronte è la citazione del ben noto Zio Sam americano, impersonificato da un Garibaldi che indica l'elettore.

Se voti per me, voti per te mostra un Garibaldi che, citando il noto manifesto dell’esercito americano dello Zio Sam, indica il potenziale elettore. Altri manifesti mostrano alcune persone, dall’operaio alla madre di famiglia, indicare l’emblema di Garibaldi.
Il Partito Socialista, meno estremo del PCI, realizza per queste elezioni un poster che sembra sfruttare quello che trent’anni più tardi sarà definito metodo Barilla: una semplice illustrazione di una famiglia mostra il vantaggio del voto popolare: per il benessere della tua famiglia, per il benessere dei tuoi figli.
Dato lo scarso successo della prima legislatura (il fronte, nonostante fosse la coalizione di partiti di notevole importanza, ottenne solamente il 31% dei seggi), il FDP si scioglie e già dalla successiva legislatura si presentano alle elezioni i singoli partiti.

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1948.
Il Fronte Democratico Popolare visto dal PSI. Nonostante negli anni successivi il socialismo resterà all'ombra della sinistra più estrema, il modello di comunicazione è piuttosto lungimirante: pone le basi per quello che sarà definito negli anni '80 metodo Barilla.

Il PCI, secondo partito alle elezioni del ‘53, supera di molto la sinistra socialista grazie ad una evoluzione notevole nella comunicazione contro la DC. In questa occasione la campagna elettorale è principalmente basata sulla critica ai cosiddetti Forchettoni, i politicanti democristiani il cui obbiettivo più importante è mangiare il più possibile.
Via il regime della forchetta, mostra una forchetta alla quale sono legate le bandiere, oramai sgualcite, dei partiti di centro e destra, primo fra tutti la DC. Un elemento visivo forte, che può finalmente competere con una comunicazione spesso ironica e diretta dei democristiani.

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1953.
La critica ai Forchettoni della DC comincia nel '53 con il manifesto Via il regime della forchetta. Nello stesso anno, citando la pubblicità dell'amaro Cynar il PCI consiglia il voto alla sinistra in risposta al logorio del malgoverno DC.

La tecnica più innovativa utilizzata in questa campagna elettorale è però l’uso e la parodia di pubblicità di prodotti commerciali. Un consiglio ai Forchettoni, contro il logorio della campagna elettorale dei comunisti, bevete Cynar!, cui segue il consiglio agli elettori, contro il logorio di 5 anni di malgoverno D.C., votate PCI. Inaugurano così la parodia di quelli che sono non solo stili grafici, come già fanno in contemporanea i Comitati Civici, ma anche gli slogan più noti delle campagna pubblicitarie.

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Per l’onestà, contro la corruzione, Vota Comunista! è il secondo poster della serie di parodie pubblicitarie.
Questa volta il marchio citato è la Wellner, e in particolare il manifesto di Gino Boccasile degli anni ‘30 La posata ideale, in cui tre persone corrono con in spalla una posata decisamente grande. Se per definizione nel cartellonismo, come insegnava la Sachplakat cara ai tedeschi, l’oggetto pubblicizzato doveva occupare uno spazio di rilevanza anche se sproporzionato con il resto, nella politica offre un importante spunto per deridere il partito concorrente. In questo caso a correre con un forchettone, simbolo dispregiativo, sono il leader De Gasperi, seguito da Mario Scelba e Giuseppe Pella, co-protagonisti della seconda legislazione democristiana.

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1953.
La prima parodia della pubblicità delle Argenterie Wellner, sostituendo ai 3 personaggi originali De Gasperi, Scelba e Pella che corrono con le posate.

Il caso più ambiguo della parodia sarà nel ‘58 quando la DC sferra un attacco al PCI: Per togliere le macchie. Signora, usi il voto, detersivo anticomunista!. Rapida la risposta di sinistra, che sostituendo loghi e testo propone un poster rivisto con un più amichevole e progressista tu, Per togliere le macchie della corruzione clericale, usa il voto comunista!.

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1958.
La DC sfrutta la parodia commerciale contro la sinistra comunista, ma lo stesso PCI citando a sua volta i democristiani risponde con un manifesto pressochè identico, che con il senno di poi fa riflettere sulla concretezza dell'idelogia di quegli anni.